Le quotazioni dei diamanti da investimento avvengono tramite un documento che accompagna la pietra sulla quale vogliamo investire il nostro capitale.
Questo documento è il certificato gemmologico, che identifica le caratteristiche del diamante e ci permette di valutare se il prezzo che ci viene richiesto ci convenga o meno.
Il certificato gemmologico è considerato la carta d’identità del diamante dove al suo interno è contenuto il grado di purezza, la tipologia della pietra, e la sua qualità.
Nell’ambito delle pietre preziose è difficile determinare il loro reale valore in quanto sono tutte diverse.
É possibile far certificare un diamante presso un laboratorio specializzato che provvederà ad analizzare la pietra preziosa, la sua valutazione della qualità oltre a tener conto di fattori ben precisi, è soggetta anche a considerazioni e opinioni personali degli esperti che procedono con la certificazione.
Per conoscere il valore reale di un diamante il suo certificato ci indicherà una serie di informazione che ci permetteranno di determinarne il suo prezzo.
I fattori che solitamente si tengono in considerazione sono quelli legati alla bellezza della pietra che la rendono diversa da tutte le altre.
Anche i parametri inerenti alla qualità sono fondamentali vale a dire le “4C” Cut, Carat, Color e Clarity. Maggiore è il valore di questi parametri maggiore sarà il valore della pietra.
L’unico parametro che è determinato dall’azione dell’uomo è il taglio cioè il “Cut”, questa operazione è importantissima perché stabilirà il modo in cui il diamante rifletterà la sua luce.
Inoltre il taglio condiziona anche la forma del diamante e così anche il suo valore.
Altri parametri meno importanti ma comunque presenti nel certificato gemmologico sono: le dimensioni, i trattamenti, le valutazioni del taglio, la simmetria, la lucidatura, l’incisione cintura, la fluorescenza, il numero del certificato, il grafico della pietra, i commenti e l’ologramma.
Grazie alla presenza di questo certificato investire in diamanti spesso viene associato all’idea di una sicurezza perché si tratta di un investimento abbastanza sicuro, grazie alla garanzia del mantenimento del suo valore nel tempo.
Chi pensa di investire in diamanti deve anche considerare un’altro fattore, quello fiscale in quanto queste pietre preziose sono soggette ad una tassazione dell’Iva al 22%, tranne nell’ipotesi in cui non si acquistino pietre depositate in quelle zone considerate franche come Genova, Gorizia e Valle D’Aosta.
Dato che investire in diamanti non è regolamentato da nessun ente come per esempio la Consob, le pietre inferiori al carato non necessitano di un certificato gemmologico, ma qualora si volesse procedere comunque ad una sua valutazione è possibile ricorrere a degli intermediari le cui commissioni sono spesso molto elevate.
Investire in diamanti è considerata un’operazione molto intrigante ma si deve comunque sperare di trovare un investitore che disponga di un elevato potenziale d’acquisto.
Per questo motivo è consigliato riuscire a rivendere quei diamanti da investimento che hanno un peso inferiore e che valgono meno, rispetto a quelli che pesano 2 carati, il cui valore finanziario è talmente elevato (spesso anche più dell’oro) che diventa praticamente impossibile riuscire a piazzarlo e rivenderlo sul mercato.
La migliore condizione per l’investitore che decide di investire il proprio capitale nell’acquisto di un diamante è quella di trovarne uno ad un prezzo il più vicino possibile al suo reale valore.