Quando si parla di oro solitamente il pensiero corre ai gioielli preziosi oppure a lingotti e monete da investimento.
Pochi sanno, invece, che l’oro – per le sue elevate proprietà di conduttività elettrica e termica – è utilizzato tantissimo anche in altri ambiti abbastanza imprevedibili.
Ad esempio, è impiegato nell’odontoiatria per la realizzazione di protesi dentarie ma anche nella produzione di piccoli elettrodomestici, di quelli che ognuno di noi ha in casa.
Ciò vuol dire che chiunque, potenzialmente, ha a disposizione un tesoretto di cui non conosce l’esistenza?
Non proprio ma si diffonde sempre di più la convinzione che il recupero dell’oro usato da oggetti che non siano gioielli possa diventare un’attività redditizia e di facile realizzazione.
E sempre più persone si dedicano a questa attività, spesso anche in modo non consapevole.
E allora cerchiamo di capirne qualcosa in più.
Dove recuperare l’oro usato
Questo può essere prelevato da moltissimi apparecchi elettronici ma sono i computer gli strumenti nei quali si trova di più.
Del prezioso metallo sono realizzati, infatti, nella CPU i piedini ed i fili che creano i collegamenti.
Ma oro si trova anche nella memoria ram, nel processore e nelle schede di espansione oltre che nei jumper e nei socket della scheda madre.
Quello che pochi sanno, però, è che anche l’argento è utilizzato moltissimo nella realizzazione degli hardware: in un pc sono presenti dai cinque ai dieci grammi di argento.
I vantaggi
Al di là dell’aspetto economico – sicuramente per quanto possa essere abbastanza presente negli apparecchi elettronici, non sono comunque quantità che possano far diventare ricchi – l’aspetto che resta più interessante è quello dell’impatto ambientale.
Infatti, il recupero dei pc per separarne l’oro e gli altri materiali preziosi è un ottimo sistema per diminuire e smaltire i rifiuti tecnologici.
Per riuscire a raggiungere quantità sufficienti di oro tali da rendere interessante l’operazione è necessario mettere insieme molti rifiuti elettronici.
Come recuperarlo
Su internet è possibile trovare numerosissimi video tutorial che spiegano come recuperare con metodi fai da te il prezioso metallo dalle schede elettroniche dei pc.
Va subito chiarito che questa operazione è estremamente pericolosa perchè per realizzarla devono essere impiegati acidi, come il cianuro, che possono essere molto nocivi alla salute.
Per questo motivo è bene rivolgersi ad esperti del settore che possano assicurare il corretto svolgimento della procedura in tutta sicurezza e senza alcun rischio per la salute poichè vengono impiegate tutte le misure precauzionali.
Ultimamente, però, si stanno sviluppando alcune tecniche particolari che sono ecosostenibili e che tramite l’alfa-ciclodestrina, che deriva dall’amido, riescono ad isolare l’oro riuscendo a salvaguardare l’ambiente senza inquinarlo.
Questa tecnica è ancora in fase di sperimentazione ma fa capire come il trend sia quello di recuperare i materiali preziosi ma senza inquinare l’ambiente anche perchè, in caso contrario, sarebbe un’incoerenza con l’idea di salvaguardare l’ecosistema.
Sia che si decida di farlo in proprio oppure di affidarsi ad una ditta specializzata (sono nati moltissimi consorzi negli ultimi anni che si occupano di questo), ma ci si può rivolgere anche ai banco metalli il primo passo è comunque quello di separare queste parti dalle altre prima di procedere all’estrazione vera e propria.
E’ necessario, quindi, avere un minimo di conoscenza di come sia composto al suo interno un computer per identificare le parti giuste.
I guadagni
Non sono altissimi ma possono diventare interessanti.
In genere si deve calcolare che per ottenere circa quindici grammi di oro è necessario trattare circa una tonnellata di materiale di scarto (negli scarti informatici si può arrivare anche a diciotto grammi per tonnellata).
Queste proporzioni fanno capire come il recupero dell’oro dai personal computer sia un vantaggio più per le questioni ambientali che per una economica ma se si può trarre un vantaggio anche finanziario tutta l’operazione risulta essere più interessante!
Al momento la quotazione dell’oro a 18 carati è di circa venti euro al grammo quindi una tonnellata di rifiuti elettronici varrebbe parecchio, soprattutto se si considera che spesso nei pc si trova l’oro a 24 carati che oggi vale circa ventotto euro al grammo, con un guadagno davvero interessante per chi lo vende.