I compro oro sono ormai una vera e propria realtà commerciale, con la quale abbiamo imparato a confrontarci in questi ultimi anni.
A partire dalla fine del 2010 infatti, questi esercenti hanno cominciato a popolare le strade delle nostre città, aprendo punti vendita molto attraenti e corredando la loro comparsa, con una azione di marketing mirata e molto intelligente, che ha coinvolto anche il web, con una serie di interessanti servizi accessori, fruibili direttamente dai siti aziendali.
Quella che oggi è una attività commerciale come altre, molto vantaggiosa per clienti ed imprenditori, è stata inizialmente accolta con freddezza nel nostro Paese.
Inutile nascondercelo: abbiamo tutti guardato con sospetto le insegne che promettevano di pagare in modo conveniente e con denaro contante l’oro usato e ci è voluta tutta la forza e la bontà dell’offerta commerciale per far cambiare idea a quelli che oggi sono un gran numero di soddisfatti clienti.
Le ragioni di tanta diffidenza sono facilmente rintracciabili nel passato del settore dell’oro e dei preziosi usati.
L’insegna “compro oro”, ha immediatamente fatto riaffiorare i ricordi di negozi simili che in passato erano molto frequenti, soprattutto nelle aree più povere delle grandi città.
Si trattava, ai tempi, di loschi bugigattoli, spesso nascosti e poco appariscenti.
Vi si recavano soggetti con la proverbiale acqua alla gola, disposte a disfarsi dei pochi cimeli di famiglia per poche lire, a fronte di una situazione economica personale difficile da sostenere.
Non di rado quei negozi erano tacciati del coinvolgimento in affari poco chiari, legati al riciclaggio ed era frequente l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono ormai passati anni da quelle vicende, ormai solo le persone più diffidenti tendono ancora a cercare l’alone negativo attorno alla compravendita dell’oro usato, probabilmente anche a causa delle immagini veicolate dal cinema d’oltre oceano, che spesso ripropone storie di persone in difficoltà che si rivolgono con i pochi averi in proprio possesso al banco dei pegni.
In verità l’accostamento del monte di pietà o banco dei pegni, ai compro oro, è frutto di un errore di base, trattandosi in vero, di esercizi commerciali tra loro davvero differenti.
Vediamo quali sono le sostanziali differenze:
Il monte di pietà nasce in tempi antichi, come istituzione rivolta alla concessione di micro crediti, dietro presentazione di un pegno quale garanzia della restituzione del prestito.
La funzione di questi istituti era chiaramente quella di fornire, in origine senza alcuno scopo di lucro, una immediata liquidità a coloro che si trovavano in difficoltà.
Non si richiedevano particolari garanzie e l’unica condizione richiesta era la consegna di un pegno, ovvero di un oggetto il cui valore fosse superiore, di almeno 1/3, al valore della somma concessa in prestito.
Il richiedente aveva un anno di tempo per restituire il denaro. Trascorso questo arco di tempo senza che il suo debito fosse saldato, perdeva la proprietà del pegno, che veniva venduto all’asta.
Chiaramente questo sistema si prestava in particolar modo al sostegno delle fasce di popolazione in situazione di mera sussistenza e non ci volle molto perché fosse sfruttato per scopi ben poco nobili e da iniziativa benefica, passasse ad essere, nelle mani delle persone sbagliate, un comodo mezzo per lucrare sulle spalle dei più deboli.
E’ in questa luce sinistra che, ancora oggi, si parla e si pensa al banco dei pegni ed è quindi comprensibile una certa misura di ritrosia nei loro confronti.
Ma niente di tutto ciò riguarda i moderni compro oro e banco metalli.
Oggi, il settore dell’oro usato è stato attentamente rinnovato e il suo commercio viene effettuato nel rispetto di regole stringenti, volte alla tutela dei clienti e della pubblica economia, contro il riciclaggio e lo sfruttamento delle persone in difficoltà.
Oggi chi decide di vendere il proprio oro può farlo in tutta sicurezza e con la certezza di guadagnare davvero, inserendosi in un mercato particolarmente fiorente, come il continuo aumento del prezzo dell’oro sui mercati dimostra.
Sono ormai tanti i nostri connazionali che, spogliatisi di inutili paure hanno deciso di guadagnare in modo facile e assolutamente legale: secondo le rilevazioni degli scorsi 12 mesi, solo tra il 2012 e il 2013, l’incremento dei clienti dei compro oro e banco metalli è stato incredibile.
Si parla del 30% della popolazione italiana, contro l’8% registrato negli anni precedenti.
Indagando un po’ più a fondo, appare evidente che non è la necessità, ma l’opportunità a spingere a vendere il proprio oro usato: i clienti di compro oro e banco metalli sono un parterre incredibilmente variegato, nel quale le persone con una necessità di liquidità immediata, che pure possono approfittare di questi esercenti in tutta sicurezza, sono solo una piccola parte.
Nel mezzo ci sono lavoratori autonomi, dipendenti, appartenenti alle classi medie se non elevate della popolazione che, spinti dai più diversi motivi scelgono di usufruire dei servizi di questi esercenti!
Non solo di smercio di oro si tratta, in effetti, dato che sia i compro oro che i banco metalli offrono ormai un gran numero di diverse possibilità.
I compro oro restano specializzati nell’acquisto di oro usato dai privati, ma grazie all’ingresso sul mercato di grandi gruppi nazionali e internazionali, essi si sono specializzati anche in altre attività connesse, tra cui spiccano in particolare le valutazioni e il ricondizionamento dei gioielli usati.
Sotto il primo profilo, l’aumento della professionalità e la maggior cura posta nella formazione del personale dei punti vendita, ha fatto si che in ogni negozio di compro oro si possa ottenere, spesso in forma gratuita e senza impegno, una compiuta valutazione dei propri gioielli, che viene effettuata ricorrendo alle più moderne ed efficaci tecniche.
Il secondo ambito è forse quello meno conosciuto al pubblico, ma di certo il più affascinante.
Contrariamente a quanto si pensa, infatti, la maggior parte dei gioielli, ceduti in cambio di denaro ai compro oro, non è destinata ad una fine ingloriosa in un crogiolo, ma viene avviata ad un percorso di attento recupero, affidato alle mani esperte di orafi artigiani.
I monili vengono puliti, lucidati, aggiustati e riportati allo stato originario.
Ogni segno legato al passare del tempo o ai precedenti proprietari viene accuratamente eliminato e ogni pezzo viene poi rimesso in vendita ad un prezzo incredibilmente basso, che spesso sfiora il 60% in meno su quello di listino.
I compro oro diventano così anche il punto di riferimento per chi l’oro non vuole venderlo, ma acquistarlo in tutta sicurezza, con tutte le garanzie del caso e con risparmi davvero notevoli, potendo nel contempo contare su una varietà di catalogo non pensabile in una rivendita tradizionale di gioielli.
Chi invece intende investire in oro fisico, può rivolgersi più propriamente ai banco metalli, oggi specializzati nell’acquisto e nella rivendita di lingotti e monete da investimento, i rottami d’oro pronti per la fusione e la lingottatura passano oggi nelle mani dei gestori di banco metalli e rappresentano uno dei modi più sicuri ed efficaci per investire e diversificare il proprio capitale in tempo di crisi.
Grazie alla nuova disciplina in materia, l’attività dei banco metalli, oggi diventati Operatori Professionali in Oro, è controllata direttamente dalla Banca d’Italia, responsabile della tenuta di un apposito albo all’interno del quale sono iscritti gli esercenti autorizzati al commercio in oro, a tutto vantaggio degli utenti.
Chiunque, anche un piccolo risparmiatore può oggi accedere al mercato dell’oro fisico: basta recarsi presso un banco metalli autorizzato e acquistare in base alle proprie possibilità, approfittando anche dei servizi di consulenza e della professionalità di questi operatori.