Il diamante è da sempre considerato una tra le pietre più preziose in commercio, disponibile non solo nella più tradizionale versione incolore, ma anche in numerose altre sfumature di tono.
L’acquisto di un diamante dalle caratteristiche perfette può rivelarsi estremamente difficile, nonché estremamente dispendioso ma, con i giusti accorgimenti, diventa possibile accaparrarsi un buon esemplare di questa pietra, che sia a fini di investimento oppure come regalo prezioso.
È fortemente sconsigliato acquistare un diamante online, poiché si bypassa il momento fondamentale dell’osservazione ‘ad occhio nudo’ e, dal momento che si sta comprando un oggetto molto costoso, conviene proteggersi dai tentativi di truffa.
In base al budget personale ed alla qualità di diamante che si desidera acquistare, occorre visitare più di una gioielleria, possibilmente nota per la sua serietà e altamente specializzata, e richiedere sempre gli attestati di certificazioni, come il Rapporto GIA dei pezzi che si visionano.
La qualità di ogni diamante è data da quattro fattori distinti: taglio, chiarezza, colore e caratura.
Scegliere il taglio del diamante
Il taglio del diamante, considerato da molti come il fattore più importante da tenere in considerazione in fase di acquisto, ha un’influenza diretta sulla qualità della pietra, contribuendo alla creazione di quei preziosi giochi di luce che la rendono rifulgente.
In genere, esistono molte tipologie di taglio, che conferiscono al diamante forme svariate, dalle più tradizionali come quelle a smeraldo o tonde, a quelle più originali, ad esempio ovale, cuore, marquise, eccetera.
Il taglio si classifica in ‘taglio ideale’ (perfetto), ‘molto buono’ o ‘excellent’ e ‘buono’.
La chiarezza del diamante
È il grado di purezza della pietra. I diamanti della qualità più alta non presentano segni (detti inclusioni) sulla propria superficie.
Molti di questi difetti non sono visibili ad occhio nudo, ma occorrono lenti in grado di ingrandire di dieci volte l’immagine che si osserva.
La chiarezza del diamante si classifica in: FL (perfezione) o FI (perfezione interna); VVS1 o VVS2 di altissima qualità e con piccolissime imperfezioni quasi impalpabili; VS1 e VS2 perfetti a occhio nudo ma con quale inclusione; SI1 e SI2 per pietre con inclusioni visibili con ingrandimento.
Il colore del diamante
Idealmente, viene considerato perfetto un diamante completamente incolore, poiché è quello più in grado di riflettere la luce.
La maggioranza dei diamanti, però, presenta lievi sfumature di giallo, a volte neppure percepibili ad occhio nudo, che ne abbassano la qualità.
Bisogna considerare anche il grado di fluorescenza di un diamante, che deve essere basso per non alterarne la colorazione.
La classificazione del colore è la seguente: grado D (blu bianco, assolutamente incolore), grado E (bianco ghiaccio), grado F (bianco accettabile), grado G (bianco), grado H (top bianco commerciale) o I (bianco commerciale).
Un diamante raro molto costoso ma non incolore è considerato quello ‘fantasia’, che può assumere sfumature colorate molto intense.
I carati di un diamante
Il carato misura il peso e la dimensione della pietra, una delle caratteristiche che più fa innalzare il prezzo, ovviamente, ma che dovrebbe essere presa in considerazione alla fine (la dimensione del diamante non è sempre sinonimo di qualità).
I formati più comuni in commercio vanno dal mezzo carato ai 2 carati.
Considerazioni finali sulla scelta di un diamante
Abbiamo visto quali sono le caratteristiche fondamentali da tenere in considerazione per l’acquisto di un diamante: taglio, chiarezza, colore e carati.
Con queste informazioni alla mano, sarà più semplice recarsi in negozio (evitare gli shop online) e decidere quale esemplare è il più giusto in termini di qualità e prezzo.
Da ricordare che è sempre buona norma chiedere le certificazioni di autenticità di un diamante, come il Rapporto GIA.