L’oro, si sa, muove grandi volumi di affari.
Tra i giacimenti auriferi, le lavorazioni e il commercio dei prodotti finiti, possiamo con buona ragione affermare che la piazza per questo materiale sia globale.
In tutto il mondo vi sono non solo economie che si basano sull’estrazione e la vendita dell’oro puro, ma anche e soprattutto un gran numero di esercenti che deve al biondo metallo la propria fortuna.
Oltre alle grandi catene di gioiellerie, ad aver popolato in questi ultimi anni le strade delle più affascinanti città del mondo sono stati i compro oro.
Come molti sanno, i compro oro sono degli esercenti che si occupano prevalentemente dell’acquisto di oggetti in oro o argento dai privati, pagando ogni prezzo in contanti in base ad una valutazione che tiene conto della quotazione dell’oro puro sui mercati, ma che viene adattata alla caratura specifica e modificata dall’applicazione di uno spread inerente ai costi di gestione degli affari.
Non si tratta di una vera e propria novità: negozi di questo genere erano già presenti anche in Italia in anni passati, ma si trattava allora di attività individuali, poco organizzate e spesso tacciate di legami poco chiari con il traffico illecito di preziosi e denaro.
Non a caso nell’immaginario collettivo essi sono stati per molto tempo accomunati ai banchi di pegno, spesso mostrati nelle pellicole made in USA e certo non particolarmente affascinanti o allettanti.
Il panorama odierno permette però di sbarazzarsi definitivamente di quelle logore immagini e di guardare a compro oro e banco metalli con altri occhi.
I nuovi protagonisti del mercato dei preziosi usati sono infatti soggetti professionali, affidabili e altamente specializzati, in grado di fornire ai propri clienti un gran numero di servizi accessori, che vanno ben oltre la semplice compravendita, rendendo così la vendita del proprio oro usato, un’esperienza interessante e spesso molto proficua.
Il cambiamento si deve principalmente a due fattori: l’arrivo, anche in questo settore, di grandi brand e la nuova legislazione.
Sotto il primo profilo è indubbio che la ventata di novità cui oggi assistiamo interessati, dipenda principalmente dall’arrivo di marchi con dimensione nazionale quando non internazionale, che si sono diffusi sul territorio molto velocemente grazie alla formula del franchising.
Essi, grazie alla movimentazione di grandi quantità di metallo sono in grado di offrire ottime valutazioni ai propri clienti e hanno dato il via ad un nuovo modo di intendere questo tipo di commercio.
Grazie a siti internet specializzati e gestiti a livello centralizzato, chiunque può scoprire quanto vale il proprio oro in pochi semplici passi e può anche prenotare la quotazione online, non subendo così le conseguenze negative di eventuali crolli del mercato dell’oro.
Le grandi dimensioni di queste società di compro oro non devono certo stupire, esse infatti svolgono spesso questa attività in coordinazione con un altra, per così dire più professionale, che si riconduce ai banco metalli.
I banco metalli sono degli esercenti che si occupano della compravendita di oro destinato a scopo di investimento o industriale e commerciano quindi non solo oggetti in oro da destinare a fusione, ma anche monete e lingotti da investimento.
Da qualche anno la materia è oggetto di specifica regolamentazione nel nostro paese e grazie alla vigilanza della Banca d’Italia è assicurato il rispetto di requisiti minimi a tutela della legalità degli scambi (principalmente per combattere il fenomeno del riciclaggio) e dei clienti.
E’ stato così istituito un registro cui appartengono le società in possesso dei requisiti necessari ad essere Operatori Professionali in Oro.
Ad essi, unitamente alle Banche, è riservata la possibilità di acquistare e rivendere oro in monete e lingotti, oro industriale o da lavorazione, nonché di procedere all’acquisto e alla fusione non solo di oggetti finiti, ma anche dei cosiddetti rottami d’oro, ovvero di quei pezzi non più destinabili all’utente finale.
Per accedere a questo specifico mercato, i soggetti interessati devono comunicare in via preventiva l’avvio dell’attività alle autorità competenti ed essere in possesso di alcuni specifici requisiti.
In primo luogo si richiede una forma societaria scelta tra le società di capitali (Società per Azioni, Società a responsabilità limitata, Società in accomandita per azioni o società cooperativa) ed avere in ogni caso un capitale sociale sottoscritto e interamente versato che sia pari o superiore a 150.000 Euro.
Gli amministratori, I dirigenti e i dipendenti che siano investiti di funzioni equiparabili devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità indicati dal T.U. dell’attività bancaria e creditizia e, infine, nell’oggetto sociale deve essere incluso il commercio di oro.
Il possesso di questi requisiti e la conseguente iscrizione nel registro della Banca d’Italia, comporta la sottoposizione ad una serie di verifiche e controlli sull’attività che aumentano decisamente rispetto al passato il livello di sicurezza, rendendo il mercato dell’oro usato trasparente, sicuro e perfettamente legale.
A completare il panorama deve poi essere segnalata la professionalità dei singoli operatori, formati con cura dalla casa madre e in grado di rispondere a tutte le esigenze dei clienti, privati o commercianti che siano, offrendo loro un servizio di ottimo livello e rendendo davvero semplice e piacevole vendere o acquistare oro usato.